#howto - Come usare Pacman, la configurazione

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Dopo aver discusso dei suoi comandi fondamentali, oggi parleremo della configurazione di Pacman, package manager di Arch Linux, gestibile tramite il suo config file.

Il file di configurazione di Pacman si trova al percorso /etc/pacman.conf. Per iniziare a personalizzarlo, apriamolo con il nostro editor di testo preferito come superuser: io personalmente uso neovim, quindi sudo neovim, se usate nano apritelo con sudo nano.

Questa guida non vuole essere un sostituto alla wiki ufficiale, per configurazioni avanzate usare la wiki ufficiale

IgnorePkg e IgnoreGroup

IgnorePkg e IgnoreGroup, voci di default commentate e quindi non utilizzate, possono essere utilizzate per impedire l’update di un pacchetto o di un gruppo di pacchetti. Ad esempio, se scriviamo IgnorePkg = linux, ad ogni update Pacman non aggiornerà il kernel, invece, se scriviamo IgnoreGroup = gnome e se sul PC è installato GNOME, ad ogni update non verrà aggiornato nessun pacchetto del gruppo gnome.

NoUpdate

Hai paura che il tuo update possa cambiare qualche file, rischiando di rompere il tuo sistema? Usa NoUpdate. Abilitando questa voce, di default commentata, puoi aggiungere dei file che non vuoi che il sistema sostituisca durante l’aggiornamento: esso creerà un file con lo stesso nome, ma con estensione .pacnew, per fare in modo che tu possa applicare le tue modifiche e stare al sicuro durante l’update. Ad esempio, non vuoi che un update modifichi il tuo fstab? Scrivi semplicemente NoUpdate = /etc/fstab, e in questo modo Pacman creerà un fstab.pacnew che potrai controllare e modificare.

Misc Options

Sotto Misc Options abbiamo diverse opzioni, di cui una nascosta. Ma prima parliamo di quelle presenti:

  • UseSyslog: Prende il Log tramite Syslog() e lo salva nel file log di default
  • Color: Abilita i colori all’output di Pacman
  • TotalDownload: Fornisce un output più dettagliato per ogni pacchetto in download con dimensione scaricata, velocità di download e ETA
  • CheckSpace: Controlla approssimativamente lo spazio disponibile sul disco per l’installazione dei pacchetti
  • VerbosePkgInfo: Mostra più informazioni sui pacchetti che vengono installati, come versione che verrà installata, versione già installata, repo del pacchetto e dimensione di esso

Ora tocca all’opzione nascosta, ILoveCandy, un easter egg che sostituisce alla normale progress bar un’animazione di Pacman che mangia le palline.

Personalizzazione Repos

Con Pacman abbiamo la possibilità di abilitare o disabilitare delle repo di default, oppure aggiungerne di personalizzate. Ora vediamo i due tipi:

Repo Ufficiali

Tra le repo ufficiali possiamo attivare ad esempio [testing], decommentando le sue due righe e commentando quelle di [stable], oppure decommentare [multilib] per abilitare le repo a 32-bit.

Repo Non Ufficiali

Per abilitare delle repo non ufficiali (qui un elenco di repo firmate e non), basta aggiungere alla fine del file le determinate voci seguendo questo schema:

[NomeRepo]SigLevel = <Signature Level>   # Sostituisci <Signature Level> con il livello firma, se unsigned non                               # aggiungere questa rigaServer = <ServerLink>          # Inserire qui il link del server della repo

Queste sono alcune tra le cose più importanti da conoscere per personalizzare la configurazione di Pacman. Una funzionalità molto utile del package manager di Arch sono gli Hooks, ma è un argomento di cui parlerò nella prossima guida. Per i comandi fondamentali di Pacman invece vai qui.

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