Presentazione di MonfyOS e intervista a Salvatore Rotilio

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Monfy-Mate o MonfyOS è una distribuzione Ubuntu based nata cinque anni fa, dall’‘italiano Salvatore Rotilio.Il sistema si rivela essere molto leggero, tanto da girare senza problemi sul mio netbook.Il tutto si basa su un core Ubuntu, con parti integrali di Ubuntu-Mate ma anche di Kylin (derivata Ubuntu plasmata da e per la Cina) e Mint, cosi da creare quel mix ideale che possa essere performante su macchine datate e impressionante su macchine moderne.Sebbene all’apparenza possa sembra poco più di una remix di Ubuntu-Mate, ad una analisi più profonda risulta essere ben più di questo e probabilmente avrà presto tutte le carte in regola per essere apprezzata quanto e più di altre derivate, che poco aggiungono al sistema madre!A livello grafico la distro si presenta in modo estremamente curato, tonalità scura oltre a garantire un basso consumo energetico rende il desktop elegante e snello.Scorrendo i menù troviamo tutti i software d’uso comune, in particolare poniamo attenzione all’updater di Mint e allo script clean realizzato da Rotilio che automatizza tutte le operazioni a riga di comando necessarie all’update e alla pulizia del sistema (compresi vecchi kernel installati). Lo script è interessante in quanto sebbene automatizzi il tutto, rende l’utente consapevole che la riga di comando, sebbene non essenziale nell’utilizzo giornaliero, è assolutamente necessaria per uno gestione profonda e corretta del sistema.Nota dolente, la versione del DE risulta poco aggiornata ed infatti troviamo Mate 1.12 (quando la versione attualmente disponibile è la 1.18) mentre di contro sono aggiornatissimi gli applicativi, ad esempio Firefox 56.Naturalmente la distro contiene già i formati proprietari e tutto quello che serve per navigare, ascoltare musica e gestire le proprie collezioni.In breve, ci troviamo davanti un’ottimizzazione profonda lato desktop, ma sopratutto ottima per i nuovi utenti con poca o nessuna dimestichezza con sistemi GNU/Linux. Comunque, è possibile usarla con soddisfazione anche da parte di utenti esperti che cercano una distro stabile e veloce magari per installarla su pc di amici e parenti!Interessante, inoltre. l’ottimizzazione del sistema che malgrado usi un kernel Ubuntu-generic gira in modo ottimale sul mio netbook con Atom N570 e 1 giga di RAM occupandone circa 300 in stand-by.Inoltre la distro, come detto, ha un creatore italiano sempre disponibile e pronto ad offrire supporto in caso di necessità e questo è senz’altro un valore aggiunto!Ecco a voi la breve intervista con Salvatore:<h3>Raccontaci com’è nata l’idea di monfyOS… e la community che gli gravita intorno</h3>È iniziata un po’ per caso, usavo Ubuntu 10.04 e stavo facendo promozione (iscritto al gruppo promozione Ubuntu con il Nick rsalvy) avendo scritto un piccolo manuale (recensito anche dal fu prof Cantaro) mi è venuto in mente di renderlo in italiano già in live per farlo provare ai miei colleghi di lavoro.Nel 2012 mi sono trasferito a Monfalcone e ho iniziato a sviluppare “Monfy-Mate” inizialmente con un mix di mate e kde poi ho cambiato tutto e ho fatto quella che è divenuta monfyOs usando Ubuntu base+ kylin + parti di Mint.<h3>Parlaci tecnicamente del progetto: in cosa consiste essenzialmente il sistema, quali “parti” hai usato e come le hai messe insieme? Perché hai utilizzato kylin che di per se è semisconosciuta?</h3>Mi sono interessato a kylin perché un mio amico orientale voleva usare Linux Ubuntu, ma non ero riuscito a localizzarglielo in cinese. Quindi ho cercato un po’ in rete e ho trovato kylin. Installata nel suo PC aveva alcune cose che nelle Ubuntu-Mate mancavano (vedi font, tastiera, “splash screen” ): così ho preso Ubuntu, gli ho installato i pacchetti cinesi e l’ho localizzata in italiano. Poi su suggerimento di amici, ho cercato un tema di icone, di finestre e di temi “inusuali” che rendessero il tutto più “personale”: cioè che non fosse il solito remix fatto di temi e di icone… Poi, ho notato che in tutto questo mix mancavano alcune applicazioni che erano presenti e molto ben fatte in Mint (vedi il formattatore di usb e il gestore aggiornamento): così ho preso quegli applicativi e li ho messi nella mia remix. A questo punto mi mancava un “qualcosa di mio”, così ho preparato un .sh chiamato clean con quasi tutti i comandi usati nel terminale per effettuare un aggiornamento e una pulizia completa semplicemente inserendo “s” (si) nel terminale. La pulizia comprende anche i vecchi kernel (cosa che faceva bene un programma completo non più supportato dalla 16.04 ovvero Ubuntu-tweak).<h3>Parliamo di Kernel: quale inserisci per default in monfy? Hai valutato la possibilità di far scegliere kernel personalizzati per l’uso su hardware vecchio, netbook o desktop?</h3>Uso il kernel generic proprio per essere adatto a tutti, sia per la versione 32 bit (che gira con 1 giga di RAM su un atom 1.66) sia la 64 bit che riesce a girare con un dual core centrino con 2 giga di RAM e 4 di swap.Per la mia remix uso un Acer extensa con un centrino dual core… PC del 2009: se gira sul mio (uso da sempre la 64bit) gira su molti altri PC!<h3>Perché un utente lo dovrebbe usare/preferire rispetto ad altre distribuzioni?</h3>L’uso di monfyOs è semplificato al massimo, sulla iso di oltre due giga ci sono già pronti e usabili, anche in live, tutti i programmi sufficienti per un uso immediato: un utente inesperto non dovrà andarsi a cercare un programma perché “manca”.<h3>I progetti italiani su GNU/Linux latitano, perché non ampliare il tuo? Magari facendola diventare una derivata totalmente GNU e approvata/supportata dalla FSF?</h3>Beh, la mia sostanzialmente è una derivata Ubuntu-Mate migliorata e ampliata usando kylin e Mint… Se prendi una mini ISO Ubuntu (come ho fatto io) e da synaptic scarichi il de mate-core completo, alla fine non hai che una Ubuntu-Mate (compresi di sfondi, icone ecc).Sul renderla una distro GNU ecc… No non ci ho mai pensato, anche perché non penso sia così interessante come remix da renderla una distribuzione ufficiale: le parti da me utilizzate le ho ampiamente descritte nel mio sito e chiunque legga potrebbe usarle e inserirle nella propria distribuzione in uso.<h3>Parlaci del nome e del logo.</h3>Il nome nasce da Monfalcone: Monfy è un abbreviazione molto usata per questa città. Nello stemma di Monfalcone l’animale dominante è un falco. Non sapendolo disegnare perfettamente l’ho disegnato su carta e poi fatto renderizzare da amici che sanno usare GIMP meglio di me: così da uno schizzo è nato il logo.Ovviamente il marchio è stato registrato poiché ho aperto un azienda con il nome Monfy-Mate nella quale si usa monfyOs e se ne fa propaganda.Ora Monfy-Mate è il marchio aziendale, Monfy-Mate tecnologies è il marchio per smartphone e tablet di nostra produzione e monfyOs è la distribuzione GNU/Linux da installare sui pc.<h5>Parliamo del mondo GNU/Linux e OpenSource in genere…</h5><h3>Che ne pensi del progetto Librem?</h3>Lo sto tenendo d’occhio: è ancora immaturo, ma mi sa che se ne parlerà parecchio e molto presto.<h3>Parliamo di systemd: cosa ne pensi? La sua inclusione ha già lacerato la community Debian… qual’è il tuo pensiero?</h3><div class="clearfix _o46 _3erg _29_7 direction_ltr text_align_ltr"><div id="js_zy" class="_3058 _ui9 _hh7 _s1- _52mr _3oh-"><div class="_aok">Ha i suoi pro e i suoi contro, la tecnologia avanza a grandi passi e così deve essere anche per il software. Systemd è ancora immaturo, ma credo che presto verrà apprezzato meglio perché ha delle buone prospettive di miglioramento.</div></div>C’è da dire che io mi ci trovo bene!</div><div class="clearfix _o46 _3erg _29_7 direction_ltr text_align_ltr"><div id="js_16i" class="_3058 _ui9 _hh7 _s1- _52mr _3oh-"><div class="_aok"> Piuttosto mi trovo malissimo al passaggio dalle gtk2 alle gtk3 , per problemi di compatibilità. Un sistema deve essere libero di poter usare indifferentemente le librerie che vuole l’utente (Questo è il mio concetto di libertà applicata al mondo informatico).</div><h3 class="_aok">Sempre più spesso si parla di standard da introdurre nel mondo GNU/Linux: cosa ne pensi? Qual’è la tua posizione in proposito?</h3></div><div>Nessun standard! Il mondo Linux è bello perché aperto e libero a tutti, mettendo degli standard si preclude la fantasia dell’ utente a creare qualcosa di nuovo, diverso e diversificato.</div><h3>Ultima domanda: come vedi il mondo Open Source e FreeSoftware nel futuro e quali sono le problematiche che si porta appresso nel mondo Desktop?</h3></div>Credo che per molti anni si andrà ancora avanti come siamo oggi… Tutti contro tutti.Se non si trova un filo conduttore unico per tutte le persone difficilmente si potrà migliorare. Purtroppo ci sono ancora troppe diatribe su cosa sia meglio e cosa sia peggio. Finché non ci si unisce in un unico coro “GNU/Linux”, ma ci si sofferma alle varie distribuzioni facendoci una guerra “fratricida” non potrà mai sfondare come si deve. Un esempio su tutti: Ubuntu è la distribuzione più odiata dalla maggior parte di utenti Linux; eppure è stato grazie ad Ubuntu che la maggior percentuale di utenti sono passati a Linux! Era semplice, di facile installazione e intuitiva. Ora tutti ad acclamare mamma Debian: ok, va bene per noi che siamo utenti da anni, ma per un novizio abituato a Windows c’è bisogno di qualcosa di semplice da usare, di semplice da installare e che abbia il necessario per lavorare. Io sto cercando di fare ISO di questa portata e i miei utenti sono principalmente persone dai 50 anni in su… Il che è tutto un dire sulla facilità d’uso…Questo è tutto… Ringrazio Salvatore Rotilio per la sua disponibilità e vi invito a provare l’ultima versione aggiornata proprio in questi giorni.Vi ho detto che il progetto è italiano? Provatelo!Sito e Download https://monfy-mate.com/about-it/
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