#howto - Pulire i file di configurazione dei software su Linux
Quando si intende eseguire la reinstallazione “pulita” di un programma, per risolvere eventuali problemi di conflitto con precedenti configurazioni o simili, è necessario rimuovere i file delle configurazioni precedenti e pulire la cache.
Vediamo quindi in quali cartelle i programmi, solitamente, salvano le loro configurazioni.
NOTA BENE:
Non verrà mostrato come cancellare i file, per quello serve intelligenza (mai cancellare senza sapere cosa si sta cancellando) e il comando
rm
per i singoli file oppurerm -rf
se si tratta di cartelle.
Pulire la cache
La prima cosa da fare dovrebbe essere proprio quella di controllare i file di cache, per questo motivo si rimanda alla lettura dell’articolo #howto - Gestire la cache su Linux.
Alcuni dei programmi citati che automatizzano i processi di pulizia potrebbero già fare il lavoro descritto in questo articolo in totale autonomia.
Le cartelle locali
Iniziando dalle cartelle locali, la prima cosa da fare è sicuramente analizzare la cartella Home, incluse le cartelle nascoste.
Da terminale è possibile dare il comando:
ls -a $HOME
I risultati a cui dare maggiore attenzione sono sicuramente:
- La cartella
.config
- La cartella
.local
- La cartella
.var
- Le cartella nascoste (con un punto come prefisso) che portano il nome del programma.
La cartella config
La cartella denominata .config
è per eccellenza quella directory in cui i software dovrebbero salvare le proprie configurazioni. Al suo interno normalmente si trovano diverse directory con i nomi dei software che ci conservano dentro i loro file.
Per verificarne il contenuto:
ls -a $HOME/.config
Ad esempio è possibile trovarci normalmente le configurazioni di Google Chrome:
ls -a $HOME/.config/google-chrome
Autostart
è possibile osservare tutte le cartelle e di conseguenza decidere quali eliminare o ispezionare. In generale è consigliabile, prima di decidere se eliminare o meno una cartella, osservarne bene il contenuto.
Al suo interno è possibile anche trovare la cartella autostart
, una cartella di configurazione particolare che contiene gli avviatori dei programmi che devono avviarsi con il login dell’utente. Se il programma disinstallato genera errori poiché viene avviato insieme nella fase di accesso si può provare a cercare il suo avviatore in questa cartella.
ls -a $HOME/.config/autostart
Se non è chiaro come sia fatto un avviatore, è possibile leggera questa guida per avere ulteriori dettagli.
La cartella local share
La cartella .local
rappresenta un po’ uno specchio della cartella sotto radice /usr
. Al suo interno si può trovare la cartella share
dove alcuni software contengono configurazioni o anche eseguibili ed icone.
ls -a $HOME/.local/share
Per portare un esempio pratico, Steam ha al suo interno la libreria dei giochi (che tende a crescere rapidamente):
ls $HOME/.local/share/Steam
La cartella applications
All’interno della cartella .local/share
si trova anche la cartella “applications”, all’interno del quale si possono trovare i launcher delle applicazioni che si trovano nel menu. Se un software disinstallato appare ancora nel menù delle applicazioni si può cercare il suo avviatore in questa cartella:
ls -a $HOME/.local/share/applications
Cartelle nascoste
Nella home rimangono comunuque numerose cartelle nascoste, spesso tra queste si trovano anche diversi software che contengono le loro configurazioni.
Un esempio pratico ne è KDE. Il famoso IDE utilizza un sacco di file e cartelle di configurazioni tra cui la cartella $HOME/.kde4
.
Flatpak
Normalmente non è necessario toccare i file di configurazioni dei software che si installano con Flatpak, anche perché flatpak ne elimina ogni riferimento se disinstallate il software.
Tuttavia per casi particolari potrebbe essere utile sapere che nella cartella .var/app/
. Al suo interno si possono trovare le varie cartelle dei flatpak con tutto l’id, al loro interno a loro volta si trovano configurazioni e file di cache. Ad esempio se si installa il software Geany tramite flatpak e si analizza il contenuto della sua cartella si avranno queste cartelle:
ls $HOME/.var/app/org.geany.Geany
# cache config data
Le cartelle globali
Alcuni software memorizzano le configurazoni in cartelle globali, ovvero che non stanno nella propria HOME.
Normalmente le cartelle di riferimento sono:
/etc
/usr/share
/opt
La cartella etc
La cartella etc rappresenta per eccellenza la cartella delle configurazioni, al suo interno si possono trovare diversi software di sistema che conservano le loro configurazioni:
- GRUB (
/etc/default/grub
) - Network Manager (
/etc/NetworkManager
) - I vari package manager (
/etc/apt.d
,/etc/pacman.d
) - La shell ZSH (
/etc/zsh
)
E così via…
È in realtà raro che un software installato a posteriori memorizzi qui i suoi file di configurazione, ma può succedere per l’appunto con alcuni software di sistema come nuovi emulatori di terminale o gestori di rete.
ls /etc
La cartella di autostart
Esiste una cartella globale che indica gli avviatori che devono avviarsi con il sistema. Questa cartella è /etc/xdg/autostart
. Se un determinato software nonostante non sia nella cartella autostart parte all’avvio, è probabile che il suo avviatore sia qui (come nel caso del software di gestione dei tablet HUION)
ls /etc/xdg/autostart
La cartella usr share
La cartella /usr/share
rappresenta un po’ la cartella delle applicazioni per eccellenza. Qui ci si può trovare un po’ di tutto:
- Eseguibili dei software (anche se sarebbe più corretto inserirli in
/usr/bin
) - Cartelle di icone
- Cartelle dei fonts
- Configurazioni delle applicazioni
- etc…
Vista la quantità di cartelle e files che normalmente popola questa cartella potrebbe essere consigliato utilizzare grep per cercare il software di interesse:
ls /usr/share | grep nomesoftware
La cartella applications
Anche /usr/share
ha la sua cartella applications
dentro il quale stanno gli avviatori che vengono poi visualizzati nel menu dei vari IDE.
Per verificare basta digitare:
ls /usr/share/applications
La cartella opt
In questa cartella normalmente si installano i software di terze parti, quelli che non sono open source o che non vengono installati con il gestore di pacchetti. È il caso di applicazioni come Google Chrome ad esempio che si installa sotto il path /opt/google
.
Ne deriva che si potrebbero avere dei file di configurazione, È quindi bene ispezionare la cartella:
ls /opt