#howto - Installazione di CentOS 8 Stream da Netinstall

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centos - bash

Con l’arrivo di RHEL 8, e di conseguenza CentOS 8, è stata annunciata la prima rolling-release di CentOS, una versione che si pone tra Fedora e RHEL come ciclo di rilascio.

Precedentemente, la sequenza di rilasci era così strutturata:

  • Prima fase ossia Fedora, con ogni aggiornamento destinato alle future release di RHEL (upstream)
  • Seconda fase, cioè RHEL la quale ottiene tutto ciò che precedentemente vedeva una Fedora stabile (downstream)
  • Terza fase CentOS (non stream), ossia una copia di tutto ciò che ottiene RHEL

Con l’arrivo di Stream, la struttura cambia leggermente e si pone fra la prima e la seconda fase, ottenendo aggiornamenti prima di RHEL.

Download

Prima di tutto dobbiamo ottenere l’immagine ISO della netinstall, questa è presente col nome boot sul sito. Colleghiamoci quindi alla pagina di download e nella tabella che ci si presenta, scegliamo l’architettura di cui abbiamo bisogno (probabilmente x86_64), e nella pagina che si apre scegliamo uno dei mirror (il primo della lista è consigliato in base alla propria regione).

Nella directory che si apre troviamo:

../
..
CentOS-Stream-8-x86_64-20201007-boot.iso  
CentOS-Stream-8-x86_64-20201007-boot.iso.manifest 
CentOS-Stream-8-x86_64-20201007-dvd1.iso  
CentOS-Stream-8-x86_64-20201007-dvd1.iso.manifest 

a noi interessa la boot ISO, quindi CentOS-Stream-8-x86_64-20201007-boot.iso.

Creazione del supporto

Una volta ottenuta la copia dell’immagine ISO, procediamo alla creazione di un supporto di installazione. In merito a questo vi rimando a questa guida.

Installazione

Riavviamo la macchina destinata ad ospitare CentOS Stream, col supporto di installazione. Una volta avviato Anaconda (l’installer grafico), selezioniamo la lingua desiderata e ci dovremmo trovare di fronte ad una schermata come la seguente:

Centos Stream Anaconda Installer

Ad eccezione delle sezioni:

  • Keyboard (tastiera)
  • Language supporto (supporto linguistico)
  • Time & Date (data e ora)
  • Network and Host name (connettività)
  • Installation Destination (destinazione installazione/partizionamento)

che non richiedono spiegazione, tutte le altre devono essere configurate.

Partizionamento

In questa guida non andremo a coprire nel dettaglio il partizionamento dei dischi poichè si tratta di una operazione già estremamente semplificata da Anaconda.

RAID

Nel caso di installazione su più dischi, ci viene incontro l’installer. Selezionando tutti i dischi che vogliamo dedicare e scegliendo il partizionamento automatico, Anaconda creerà uno o più volumi logici nello stesso gruppo LVM da cui andrà poi a creare le partizioni necessarie per l’installazione. Il processo è automatizzato.

Nel caso di partizionamento manuale, può essere utile tenere sotto mano la struttura base di una installazione CentOS 8:

  • / xfs 70GB
  • /boot xfs 1024MB
  • /boot/efi EFI 600MB
  • /home xfs (la rimanenza del disco)
  • swap (in base alla dimensione della memoria installata)

KDUMP

Una delle sezioni è KDUMP, dove è possibile scegliere di abilitare o disabilitare il sistema di monitoraggio dei crash del kernel. Questo sistema è utile su installazioni server e ambienti in produzione ma riserva una parte di memoria per il servizio.

Consiglio di tenerlo disattivato su installazioni dedicate a Workstation.

Creazione utente

Di base l’account root è disabilitato e non ci sono altri utenti nel sistema. Per abilitare l’account root possiamo semplicemente aggiungere una password dalla sezione dedicata. Per aggiungere altri utenti ci portiamo alla sezione User Creation (Creazione Utente), dove è indispensabile spuntare la voce “Make this user administrator” (Rendi amministratore questo utente) nel caso non fosse stata impostata una password per l’account root. Questo ci impedisce di venir tagliati fuori dal sistema quando abbiamo la necessità di installare altri pacchetti o effettuare modifiche a file di configurazione protetti.

Software

Per quanto riguarda l’installazione da netinstall, è necessario configurare la repository da cui scaricare tutti i pacchetti necessari all’installazione del sistema.

Sorgente installazione

Portiamoci alla sezione dedicata, qui ci si presenta una schermata in cui è possibile fare due scelte:

  • utilizzare i server Red Hat come repository di installazione
  • utilizzare server di terze parti

Nel primo caso Red Hat richiede una licenza valida, proseguite oltre se non è il vostro caso.

Selezioniamo la seconda opzione e nel primo selettore scegliamo https, nell’area di testo accanto andremo ad inserire un mirror compatibile col contesto, ad esempio per utilizzare il mirrror GARR andremo ad inserire centos.mirror.garr.it/centos/8-stream/BaseOS/x86_64/os/. Infine, nel selettore successivo selezioniamo repository URL.

Una volta ultimate e confermate le modifiche, procediamo con la prossima sezione.

Selezione software

Qui possiamo decidere quale software installare nel sistema. Ci vengono proposti diversi contesti d’utilizzo:

  • Server with GUI (server con interfaccia grafica)
  • Server (in un contesto generale)
  • Minimal Install (installazione minimale del sistema)
  • Workstation (destinata all’uso su PC desktop e portatili)
  • Custom Operating System (Sistema Operativo Personalizzato)
  • Virtualization Host

Nel caso di installazione su Server (e quindi di installazione dedicata ad uso web server, database server o ad esempio server git e similari) possiamo scegliere Server o Server with GUI.

Nel caso di uso su PC Desktop e portatili, andremo a scegliere Workstation. In questo caso verrà preinstallato e configurato GNOME come Desktop Environment e GDM come Desktop Manager.

Per ogni contesto è possibile scegliere e aggiungere pacchetti aggiuntivi nella colonna di destra.

Una volta completata la scelta del software da installare ed in generale tutte le sezioni dell’installazione, proseguiamo con l’installazione vera e propria.

Aggiornamenti

CentOS Stream annuncia di effettuare anche più aggiornamenti al giorno. A differenza delle precedenti versioni, qui il gestore pacchetti è dnf e non yum (il quale diventa un semplice alias a dnf stesso).

Quindi come per Fedora e RHEL 8, per aggiornare:

dnf upgrade

per installare pacchetti:

dnf install <pacchetto>

EPEL

Possiamo abilitare le repository EPEL (Extra Packages for Enterprise Linux) via dnf:

dnf install epel-release
history_edu Revisioni