#howto - Dimensionamento partizioni Linux
Quanti di voi avranno giocato con le partizioni di Linux, modificando le loro dimensioni per recuperare spazio e al successivo riavvio il sistema non si è più avviato?
Per chi si imbattono in questa pratica la prima volta, deve tener conto che ogni partizione ha un suo UUID di riferimento, oggi vedremo come modificare una partizione da modalità LIVE e apportare le variazioni in modo che il Sistema Operativo sia ancora funzionante, senza dover effettuare nessuna nuova Installazione.
Preparazione
Iniziamo con avviare il sistema operativo da LIVE, con un supporto USB o CD (a voi la scelta) e appena pronto al suo utilizzo, apriamo il terminale.
Con il comando blkid , possiamo vedere gli UUID delle rispettive partizioni.
[email protected]:/# blkid /dev/sda1: UUID="06959dcc-fc37-42d1-bf8c-115715743fdc" TYPE="ext4" PARTUUID="7515f0ae-01"/dev/sr0: UUID="2019-07-29-11-16-28-00" LABEL="Linux Mint 19.2 Cinnamon 64-bit" TYPE="iso9660" PTUUID="65dbb3bc" PTTYPE="dos"/dev/loop0: TYPE="squashfs"
Riduzione Partizione
Nel nostro caso, abbiamo la partizione che risiede su /dev/sda1 con un UUID=”06959dcc-fc37-42d1-bf8c-115715743fdc”. Ora aprendo lo strumento di Gestione Dischi (Gparted) andiamo a ridurre la dimensione di questa partizione e ne creeremo una ulteriore. Andate sulla parte alta di Gparted, tasto destro del mouse sul device (/dev/sda1) e selezionate “Resize/Move”.
Impostate un valore di ‘New size’ a vostro piacere, ovviamente non potrete ridurre oltre la soglia della parte occupata. Per la nostra guida abbiamo settato il valore a 20000MB. Confermiamo le nostre modifiche su “Resize/Move” e successivamente su ‘Apply All Operations”. Attendete il completamento.
Creazione nuova partizione
Sulla spazio non allocato, andremo ora a creare la nuova partizione, tasto destro su ‘unallocated’ e selezioniamo ‘New’
Adesso, stravolgiamo il nostro Sistema Operativo. Creeremo una partizione di boot dedicata. Assegnate una dimensione di circa 4 GB con un TYPE = ‘fat32’ e un LABEL = ‘BOOT’ . Successivamente confermiamo e sempre da ‘Apply All Operations’ applichiamo i cambiamenti. Ovviamente sarete avvisati della possibilità della perdita di dati, ma se siete giunti a questo punto potete correre anche questo rischio!
Ad attività concluse avremo 2 partizioni, la prima di 20 GB e la seconda di circa 4 GB, la restante è una partizione non formattata. Come abbiamo parlato all’inizio del nostro articolo una partizione ha il suo UUID, la nostra seconda partizione Formattata ha un nuovo UUID, possiamo verificarlo con il comando utilizzato inizialmente:
[email protected]:/# blkid /dev/sda1: UUID="06959dcc-fc37-42d1-bf8c-115715743fdc" TYPE="ext4" PARTUUID="7515f0ae-01"/dev/sr0: UUID="2019-07-29-11-16-28-00" LABEL="Linux Mint 19.2 Cinnamon 64-bit" TYPE="iso9660" PTUUID="65dbb3bc" PTTYPE="dos"/dev/loop0: TYPE="squashfs"/dev/sda2: LABEL="BOOT" UUID="F5E1-31D5" TYPE="vfat" PARTUUID="7515f0ae-02"
Come possiamo vedere ora abbiamo 2 device /dev/sda1 e /dev/sda2 , con i loro relativi UUID.
Nota Bene: Una partizione che è solo stata ridimensionata, non cambia di UUID, mentre la Formattazione va ad assegnare un nuovo UUID
Partizione di Boot
Dopo la Formattazione in fat32 ed aver assegnato un LABEL = “BOOT” , faciamo tasto destro sulla nostra piccola partizione e dal menu a tendina selezioniamo “Manage Flag” e assegniamo ‘boot’. Applicate le modifiche!
Adesso non ci resta che effettuare lo spostamento del path /boot che risiede sul device principale /dev/sda1 e lo sposteremo nella sua nuova posizione /dev/sda2, procediamo!
[email protected]:/# # verifica [email protected]:/# blkid /dev/sda1: UUID="06959dcc-fc37-42d1-bf8c-115715743fdc" TYPE="ext4" PARTUUID="7515f0ae-01"/dev/sr0: UUID="2019-07-29-11-16-28-00" LABEL="Linux Mint 19.2 Cinnamon 64-bit" TYPE="iso9660" PTUUID="65dbb3bc" PTTYPE="dos"/dev/loop0: TYPE="squashfs"/dev/sda2: LABEL="BOOT" UUID="F5E1-31D5" TYPE="vfat" PARTUUID="7515f0ae-02"[email protected]:/# [email protected]:/# # creazione path temporanei per i 'mount point'[email protected]:/# mkdir /tmp/[email protected]:/# mkdir /tmp/[email protected]:/# [email protected]:/# # montaggio [email protected]:/# mount /dev/sda1 /tmp/[email protected]:/# mount /dev/sda2 /tmp/[email protected]:/# [email protected]:/# # spostamento path di /boot del device /dev/sda1 nel nuovo path /boot del device /dev/[email protected]:/# mv /tmp/sda1/boot/ /tmp/sda2/[email protected]:/#[email protected]:/# # smontiamo le partizioni [email protected]:/# umount /tmp/sda*
Le fasi di mount, sono necessarie perchè un device fisico non è accessibile finché non venga reso visibile al sistema operativo.
Aggiornamento Boot
Adesso il nostro sistema operativo principale ha subito delle modifiche che potrebbero aver influito sul corretto avvio. Principalmente quando un Sistema Linux si avvia, ha bisogno di alcuni file che si chiamano rispettivamente grub.cfg e fstab.
il grub.cfg è una parte del boot-loader dove sono riportati i sistemi operativi installati sui device e il loro ordine di avvio, nell’immagine seguente un esempio
Mentre il file /est/fstab è dove sono memorizzate le informazioni dei vari device, che verranno montati nei loro path (le cartelle visibili dal gestore file). Ogni sistema operativo Linux ha il suo file fstab.
Se nel nostro sistema operativo , avessimo trovato diverse partizioni tra cui quella separata con un mount point /boot , Con il tool boot-repair, potremmo effettuare le modifiche al grub, senza doverci cimentare nell’utilizzo del terminale. Nella presente guida è stato utilizzato un Sistema Operativo Ubuntu Based avviamo in modalità Live , di conseguenza il tool boot-reapir era presente, ma se non dovesse essere presente tra i vostri software è necessario installarlo. Di seguito il comodo comando di APT
sudo apt updatesudo apt install boot-repair
A seguire avviatelo e procediamo all’aggiornamento del grub. Selezionate “Advance options” e spostatevi nel tab ‘GRUB location”
Come potete vedere nella prossima immagine, la scelta della partizione di /boot è quello che stavamo cercando. Il Tool ha trovato che nel device sda